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Altopascio, l'opposzione lancia pesanti accuse a Bianchi

L'ex assessore: "Strumentalizzano una questione privata, che coinvolge 3 minori"

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Lo scorso maggio, l'assessore del Comune di Altopascio Alessandro Bianchi, con deleghe al Bilancio, Finanze, rapporti con le aziende partecipate, tributi, patrimonio, politiche formative, promozione del territorio, salute pubblica del Comune di Altopascio ha deciso, in accordo con il Sindaco Marchetti, di rinunciare temporaneamente alla sua carica e, più nello specifico, all'indennità di carica mantenendo comunque le deleghe.

"A causa dell’aggravamento di mia madre, 86enne, e alla necessità di provvedere alla custodia pressoché esclusiva per tutto il giorno dei miei tre figli di 8,6 e 4 anni, ritenendo di non avere più tempo per svolgere nel modo migliore il ruolo di membro della giunta  ho deciso, consultandomi con il sindaco, di dimettermi temporaneamente da assessore, rinunciando conseguentemente alla relativa indennità di carica".

Dovendo destreggiarsi tra la clinica veterinaria, il volontariato e la famiglia, Bianchi si è reso conto di non poter ricoprire il ruolo di assessore a causa di mancanza di tempo e, nel rispetto dei cittadini che lo hanno votato, si è "dimesso" da assessore.
In accordo con il Sindaco, però, ha continuato ad occuparsi delle stesse problematiche come consigliere delegato.
Di fatto, quindi, Bianchi ha rinunciato alla sua indennità da assessore poiché non era sua intenzione ricevere denaro per quel ruolo, non essendo più in grado di svolgerelo a tempo pieno.

Una vicenda che, tutto sommato, ha una sua logica chiara e lineare. E che ha del virtuoso. 
Bianchi si ritiene in grado di occuparsi delle deleghe a lui assegnate, ma non potendo farlo a pieno regime come era solito fare, ha deciso di non ricevere "la paga" da assessore.

Apriti cielo!
Ne è nata una diatriba che ha coinvolto stampa, ammnistrazione e opposizione.
Ma dopo vari scambi di battutte, sembrava essere tornato il silenzio su una questione che aveva alzato un polverone fin troppo fuori misura.

Silenzio che è durato sino ad oggi, quando è stato diramato un comunicato a firma del Gruppo Consiliare "Alternativa Democratica" relativo alle dimissioni dell'assessore.
L'opposizione, accusa infatti l'amministrazione di aver architettato tutto per togliere l'indennità a Bianchi, solo perché la stessa è stata pignorata dal Tribunale, in favore dell'ex compagna.
Fatto che, esposto così, sembrerebbe aberrante... Tuttavia, grazie alla sua attività primaria di medico veterinario, può provvedere all'assegno di mantenimento senza dover ricorrere per forza all'indennità pignorata.

Di seguito la nota:
"E’ trascorso poco più di un mese dalle dimissioni dell’assessore Bianchi, ma sulla vicenda ancora non è stata fatta la necessaria chiarezza.
Premesso che crediamo poco ai “martiri della politica”, soprattutto in questa giunta, che per mesi ha continuato a pagare lo stipendio ad un assessore trasferitosi in Africa, oggi abbiamo la conferma che ciò che è stato detto da Marchetti e da Bianchi non corrisponde a verità.
La conferma che le cose stanno molto diversamente rispetto a quanto ci hanno voluto far credere è arrivata da una lettera inviata ai capigruppo in Consiglio Comunale e firmata dalla ex compagna del Bianchi.
La sua indennità di assessore, infatti, con un’ordinanza del Tribunale di Lucca, è stata pignorata in favore del mantenimento dei suoi 3 figli. Ciò significa che il sig. Bianchi era tenuto a versare direttamente alla Sig.ra Cisoni il suo stipendio di assessore.

E’ proprio a questo punto che il signor Bianchi, con la complicità del Sindaco, inscena queste patetiche dimissioni con il preciso scopo di liberarsi di un'indennità pignorata dal tribunale.
Non meno grave, dunque, la posizione del sindaco Marchetti, che pur conoscendo le reali motivazioni di tale forzata rinuncia, ha spalleggiato il suo assessore, tacendo al consiglio comunale e all'opinione pubblica i veri motivi di questa operazione e ha mentito a sua volta sulle deleghe al bilancio che al contrario di quanto dichiarò, mai sono tornate in testa al Bianchi.
Un episodio molto spiacevole che ha visto sindaco ed assessore ingegnarsi meschinamente per eludere un ordine del Tribunale e per cercare di nascondere ai cittadini come veramente stanno le cose: in certe situazioni, sarebbe buona cosa dimettersi, per davvero, da ogni incarico in modo tale da garantire un minimo di decoro e soprattutto di rispetto nei confronti di tutti gli altopascesi".


Subito arrivata la risposta del Sindaco Marchetti: 
"Confermando la propria caratura, i consiglieri di minoranza di Alternativa democratica e il Pd altopascese dimostrano ancora una volta che l’eleganza e la correttezza non sono spiccate qualità del loro bagaglio umano.

Come altro si può definire la loro presa di posizione sulla vicenda personale di Alessandro Bianchi?  Non voglio entrare nel merito di quanto scrive la ex-compagna di Bianchi, perché essendo proprio questioni estremamente riservate, che oltretutto coinvolgono tre minori, necessitano di una cautela molto maggiore rispetto a quella dimostrata dai consiglieri di minoranza e dal Pd.
Da parte mia rimango dell’idea che, al di là dei rapporti personali, in questa fase l’operato del comune e dei suoi componenti, sia tecnici che politici, debba rimanere confinato all’aspetto amministrativo.
Sotto questo profilo Bianchi ha motivato le sue dimissioni durante un consiglio comunale, massima espressione della democrazia. E, nell'occasione, ha ricevuto la solidarietà di quelli che oggi lo attaccano così violentemente".


Tirato in ballo dalle accuse mosse dalla minoranza, replica lo stesso Bianchi, che ribadisce quanto la questione sia privata e delicata:
"Rimango sbalordito non tanto dal comportamento della mia ex compagna che, andata via da casa abbandonando i bambini per abbracciare stili di vita aberranti per una madre, ma dalla minoranza altopascese che biecamente strumentalizza vicende familiari personali e specula su avversari politici con metodi che ritenevo ormai retaggio di altri tempi. 
Nella mia lettera al Sindaco letta in Consiglio rimetto le deleghe per ben specificati motivi di famiglia dove puntualizzo che sono transitori. Tranquillizzo dunque la minoranza che mi vedranno lì seduto ancora. 
Nello specifico per i signori della fantapolitica altopascese dico che con la legge sulla trasparenza, redditi e rendite sono sul sito del Comune e come ben si vede io fortunatamente non vivo con l’indennità di assessore, ma con la mia onorata professione che svolgo da 30 anni.
Se vi sono necessità di pignoramenti il Tribunale può attingere da dove vuole. In fondo da questa mia volontaria e coscienziosa sospensione il Comune risparmia 15.000 euro, ma questo sembra che alla minoranza non vada bene. 
In ultimo ho costruito attorno alla mia non voluta vicenda familiare un’aura di protezione attorno ai bambini che da solo accudisco da due anni, e vedere oggi tutto questo clamore mi fa specie.
Ringrazio il Sindaco per la fiducia accordatami e per l’auspicio rivoltomi  di risolvere ogni vicenda personale e tornare a tempo pieno a svolgere al meglio la mia attività di amministratore".

 

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