Il presidente della Provincia, Baccelli, proprone di creare un gruppo di lavoro che comprenda Comune, Provincia, Soprintendenza, fondazioni bancarie e categorie economiche, per lavorare sulla Lucca del futuro.
Di seguito, l'intervento:
Accolgo come una grande opportunità la disponibilità del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio a svolgere un ruolo di sostegno ed accompagnamento alla ridefinizione di nuove vocazioni non solo dell’area del Campo di Marte ma dell’ex Manifattura Tabacchi e del Mercato del Carmine e di farlo dando un contributo non solo economico ma anche di sostegno, con professionalità adeguate, alla stessa idea progettuale complessiva. Del resto, proprio di questo c’è bisogno. Lo sostengo da tempo.
Serve un’idea complessiva dello sviluppo equilibrato della città . Lucca deve la sua bellezza alla capacità di conciliare conservazione ed innovazione. Si è creata bellezza quando si è fatta sintesi di questo equilibrio.
Il Nottolini non abbatté l’anfiteatro romano, Palazzo Ducale, le Mura urbane: li riqualificò, li adattò alle nuove vocazioni della città . Trasformò le Mura in luogo per le passeggiate dei lucchesi, aggiungendo bellezza (ad esempio il Caffè delle Mura), non togliendola. Realizzò un acquedotto limitando l’impatto urbanistico trasformando un’infrastruttura di alta ingegneria idraulica in un opera d’arte.
In questa città si è distrutta bellezza quando la si è lasciata governare dai soli interessi immobiliari. Allora l’architettura è diventata edilizia e solo le Mura – grazie alle due vecchie leggi sulla tutela dei beni artistici e le bellezze naturali (la 1089 e la 1497 del 1939) e le loro eredi - hanno raccolto e protetto la bellezza della nostra città . All’esterno della cerchia murata, l’immediata periferia, non protetta dalle norme di tutela, ha visto crescere metro a metro brutture di ogni genere.
Da tempo sostengo anche che a Lucca abbiamo un altro valore aggiunto, che è la Fondazione stessa. Ben gestita e ben amministrata, attenta e sensibile alle priorità vere della comunità e del territorio: più che una rarità ormai è una vera unicità nel panorama toscano. Basti pensare a vicine e recenti disastrose vicende del settore creditizio.
Rinnovo quindi una mia vecchia, inascoltata, idea. Occorre ripartire da una sorta di master plan, un piano delle funzioni, chiamiamolo come si vuole. Ma occorre un’idea complessiva, strategica della città , delle nuove recenti vocazioni, come ad esempio il turismo, come di quelle produttive, in armonia con il territorio della Piana di Lucca. Di quelle culturali, viste le straordinarie azioni di recupero di beni architettonici (Palazzo Ducale, San Francesco, San Romano, San Girolamo) realizzate in questi anni ed altre ancora da completare come Sant’Agostino, il Real Collegio, l'Ex Manifattura.
Raccolgo quindi la proposta e rilancio con un appello: creiamo un gruppo di lavoro, un gioco di squadra che metta insieme Comune, Provincia, Soprintendenza, fondazioni bancarie, categorie economiche. Un gruppo di lavoro accompagnato da adeguate professionalità che già sono presenti all’interno delle Amministrazioni ed eventualmente con altre di supporto. Una squadra che definisca prima di tutto l’idea complessiva di città , che faccia la nuova sintesi, declini il nuovo virtuoso equilibrio per la Lucca del futuro.