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A Capannori, una ricerca per valorizzare le varietà frutticole “di nicchia”

Vellutini: ”Tra gli obiettivi promuovere la filiera corta e trasmettere ai giovani i sapori ritrovati”

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Individuare, recuperare, valorizzare e promuovere le varietà frutticole “di nicchia”, strettamente associate a piccole realtà di paesi e frazioni del territorio comunale, nell'intento di mantenere e far conoscere alle nuove generazioni le tradizioni culturali ed i “sapori ritrovati”.  Questo  il principale obiettivo del progetto che sarà realizzato dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa con il contributo del comune di Capannori e della Fondazione Banca Del Monte di Lucca,  approvato dalla giunta Del Ghingaro.  Si tratta di un’indagine territoriale denominata “Prospettive di recupero, caratterizzazione e valorizzazione di ecotipi locali di specie da frutto nel territorio capannorese”, che ha tra i suoi scopi anche quello di  promuovere la filiera corta come sistema agricolo locale, quale elemento di identità del territorio da preservare e far conoscere. 

Tra le finalità del progetto, inoltre,  l’introduzione di innovativi percorsi sensoriali che non utilizzino solo la vista, ma si basino anche sul gusto, il tatto e l’olfatto coinvolgendo persone non vedenti  ed ipovedenti, permettendo di comprendere i punti di forza e di debolezza degli aspetti sensoriali dei prodotti biologici da trasferire agli operatori del settore per migliorare le tecniche colturali adottate.

“Questa ricerca è significativa sotto molteplici aspetti - sostiene l’assessore alle attività produttive, Maurizio Vellutini -. Insieme al recupero e alla valorizzazione delle specie da frutto autoctone poco conosciute e in via di estinzione, l’indagine ha anche lo scopo di trasmettere ai giovani la conoscenza dei sapori del passato che fanno parte dell’identità di un territorio, di promuovere i prodotti a chilometro zero anche per andare incontro alle attese dei consumatori spesso delusi nel trovare sul mercato solo frutti standardizzati. Il progetto ha anche una valenza sociale grazie all’introduzione dei percorsi sensoriali con i quali si vuole  favorire l'integrazione di persone non vedenti o  ipovedenti in attività che favoriscano l'impiego delle loro spiccate qualità tattili e sensoriali”.

Il progetto avrà durata biennale e prevede l’individuazione degli ecotipi locali di alberi da frutto anche attraverso testimonianze dei residenti da raccogliere con interviste porta a porta e un’analisi congiunta sulla qualità oggettiva, con analisi fisico-chimiche e biochimiche,  e sulla qualità intrinseca tramite l’uso dell’analisi sensoriale classica (consumer science) che sarà accompagnata da una valutazione innovativa basata esclusivamente su gusto, tatto e olfatto.

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