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Scavi archeologici a Tassignano: rinvenuto un teschio

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Primi importanti ritrovamenti  per lo scavo archeologico-didattico di Tassignano (Tax C, la sigla), organizzato dal Gruppo Archeologico Capannorese (Gac) col patrocinio del Comune di Capannori e direttamente finanziato  dalla scuola primaria S.Giovanni  Bosco di Tassignano, iniziato lo scorso 9 maggio.
Dalla terra ricca di laterizi, ceramiche, carboni e  tracce di bruciato, nell'area scelta per questo prima campagna di ricerche  situata  nelle immediate  vicinanze dell’aeroporto di Capannori e a  poche  centinaia  di  metri  dal  polo  culturale Artèmisia e dal plesso scolastico di Tassignano,  è emersa parte di un cranio che già le prime osservazioni consentono di riferire a un individuo adulto, probabilmente di età avanzata, data la notevole usura dei denti.
Tale presenza pone una serie di interrogativi cui le  ricerche, portate avanti anche dagli studenti di Tassignano sotto la guida del direttore di scavo Alessandro Giannoni, dovranno rispondere. Ad esempio se si tratta di un inumato, deposto dopo l'abbandono e il crollo dell'importante edificio che sorgeva lungo le sponde dell'Auser, l'antico Serchio, che scorreva nell'area oggi occupata dai campi ad ovest dell'aereoporto, (in epoca romana le aree sepolcrali erano rigorosamente separate dalle aree abitative e pertanto una sepoltura presupporrebbe l'abbandono dell'area) di cui i primi resti sono stati portati alla luce durante lo stesso scavo, oppure se si tratta di una persona morta durante il crollo e dunque rimasta insepolta. E ancora: quando è deceduta questa persona? Al momento del crollo dell'edificio, che per ora i materiali ceramici sembrano datare nel III secolo,  o dopo, in epoca tardo antica, cioè tra IV e V secolo d.C.?
Domande complesse e non facili da risolvere, per questa 'originale equipe' di archeologi che opera sul sito di Tax C , che dunque dovrà metterci  tutto l'impegno e l'attenzione di cui è capace nello scandagliare ogni indizio disponibile per ricostruire una storia del nostro territorio avvenuta quasi duemila anni fa.

Per quanto riguarda l’edificio sono emersi in particolare due possenti muri perimetrali, larghi 2 piedi romani (equivalenti a 60 cm circa),  costruiti in blocchi di ‘macigno’ dei Monti Pisani legati da malta, orientati secondo gli assi nord-sud ed est-ovest della centuriazione (la partizione del territorio utilizzata dai  romani come base per le assegnazioni di terre ai coloni) della piana di Lucca.  

Le caratteristiche delle strutture, in particolare il loro notevole spessore e l'impiego di malta come legante, inconsuete per il contesto rurale nel quale il sito si inseriva, conferiscono al complesso di ‘Tax C’ un tono urbano, peraltro già indiziato dai resti di pavimentazioni in cubetti di terracotta alloggiati su una preparazione di malta messi in luce dai saggi conoscitivi aperti dal Gac nella primavera del 2002.
Le strutture individuate risultano sepolte da strati, attualmente in fase di scavo, caratterizzati da diffusi segni di bruciato e dalla presenza di abbondanti laterizi (tegole e coppi) pertinenti al crollo del tetto dell'edificio.

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