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C'è anche Lucca nel libro "Viaggio in Toscana" di Enrico Rossi

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Un viaggio fuori dal Palazzo, fatto di 26 tappe, 204 incontri, 12.000 km percorsi su una Fiat Punto a metano. Lungo questo itinerario il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, in otto mesi ha incontrato oltre 5.000 persone. Un'esperienza così intensa e coinvolgente, che da oggi è anche un libro, il primo scritto dopo quasi 15 anni di impegno amministrativo in Regione, da assessore alla sanità per dieci anni, da presidente adesso per quasi cinque. Si chiama “Viaggio in Toscana”, si compone di 166 pagine, costa 15 euro ed è edito da Donzelli.

Il libro è diviso in due parti: un'introduzione storico politica sul riformismo toscano e una cronaca di viaggio in 37 capitoli, più un’appendice, con le informazioni sulle singole tappe.

C'è anche quella nella piana lucchese, una cronaca ragionata di quel 21 gennaio 2014, ovvero dell'ottava tappa del suo viaggio, interamente dedicata a questa zona.

La partenza è avvenuta in treno dalla stazione di Firenze Santa Maria Novella per arrivare nella stazione di Lucca per verificare direttamente il funzionamento del servizio ferroviario.
Poi la visita prima all’industria cartaria Pieretti di Capannori, e poi all’azienda di costruzioni meccaniche Gambini di Altopascio.

A Capannori, presso il Polo culturale Artemisia, si è tenuta l’iniziativa dal titolo «Il tessuto produttivo della Piana di Lucca», un dialogo con le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali locali.
Poi, presso Palazzo Boccella, ha tenuto un incontro istituzionale con i sindaci della piana di Lucca. Dopo ha dovuto interrompere il programma per recarsi in Versilia per rendersi conto di persona dello stato delle frane e dei danni causati dal maltempo.
Infine è tornato a Capannori alla Casa d’accoglienza per rifugiati per un’iniziativa sul tema «Accoglienza, modello Toscana» e per inaugurare un’ala della struttura.

Il tratto distintivo della presidenza Rossi è proprio questo: la presenza in prima persona in tutte le situazioni di emergenza e difficoltà, dalle alluvioni alle crisi aziendali, dai treni dei pendolari agli ospedali. Questo lungo viaggio è stata l’occasione per ascoltare, toccare con mano problemi e potenzialità che richiedono - per essere trasformati in opportunità di sviluppo – l'impegno coordinato della Regione con le istituzioni locali e nazionali.

Tra le risposte volute da Rossi per reagire alla crisi al primo posto c'è il Progetto GiovaniSì con i suoi 88.000 beneficiari sotto i 34 anni. E poi la scelta di difendere la dignità dei pendolari con numerosi bliz sui treni e le denunce fatte in prima persona, e anche le nuove norme regionali che bloccano le costruzioni su tutte le aree a rischio idraulico e nelle zone agricole.

Quello di Rossi è poi il resoconto delle sue visite nelle tante imprese eccellenti che si sono affermate proprio in questi anni di crisi. Il successo dell’export, in Toscana cresciuto più della media nazionale, si deve anche a loro. Poi c'è la politica. Rossi parla del recente voto europeo e amministrativo, soffermandosi su Livorno e su Renzi al quale manda un avvertimento, mettendolo in guardia dal rischio di “scolorire l’identità della sinistra” perchè, lo dice con Machiavelli, “non si possono soddisfare i grandi con onestà e senza danno per gli altri, mentre invece si può soddisfare il popolo. Perché quello del popolo è un fine più onesto di quello dei grandi”.

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