Più costoso di Avatar, più Pulp di Tarantino, Grand Theft Auto V ha cambiato per sempre il concetto di videogioco, grazie ad una enorme libertà di azione, in una città che respira. Un'avventura da 100 ore che tiene i gamer incollati allo schermo.
Si sa, RockStar partorisce sempre capolavori. E nonostante il “trend” intrapreso dalle major produttrici, sia quello di riproporre giochi sempre molto simili tra loro, a cadenza regolare, RockStar ne è rimasta estranea, continuando a rilasciare i titoli di una saga, a distanza di anni gli uni dagli altri.
E quando succede, è il delirio!
I fan trepidano, i telegiornali ne parlano come “gioco che rende violenti” o “che trasforma in zombie”, i negozianti organizzano feste e aperture serali, i commessi delle grandi catene si preparano come farebbe Usain Bolt prima di una gara, i datori di lavoro vedono un'impennata di richieste di giorni di ferie.
GTAV è stato sicuramente il gioco più atteso dell'anno. Forse di questa generazione.
Appena finita la lunga, ma necessaria, istallazione del DVD apposito (attenzione: RockStar sconsiglia di istallare il DVD-Play!), si iniziare a giocare.
Ed una volta premuto “start” sulla schermata d'inizio, nulla sarà come prima. Il giocatore è subito catturato in una spirale che trascina dentro al gioco, senza dare il tempo di respirare.
Finite le prime missioni, si spalanca un Mondo, nel vero senso della parola. È impossibile riuscire a non farsi distrarre dalla vastità di Los Santos.
Ma non è solo la grandezza della mappa a colpire, quanto la varietà delle situazioni, che rispecchiano a pieno una città reale. A completare poi questa area gigantesca, una totale libertà di azione per il videogiocatore.
Il costo totale di Grand Theft Auto V è stato 265 milioni di dollari e, lasciatecelo dire, ne vale ogni singolo centesimo. E con un simile investimento, non poteva che uscirne un prodotto eccellente come questo.
L'attuale generazione di console si sta avviando verso il tramonto, dopo aver regalato gioie, sogni ed emozioni a tutti i gamer.
Peccato per il doppiaggio, lasciato in lingua originale con i sottotitoli in sovraimpressione. Unico dettaglio che non fa guadagnare al gioco il punteggio pieno di 10/10, ma un “meno” sul voto finale.
Voto: 10-