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Capire i nostri amici animali… Uno studio Sociologico

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Vivere a contatto con gli animali, il più delle volte, è sinonimo di felicità. Chi di noi non ha mai provato simpatia, se non affetto, nei confronti di cani, gatti o conigli? Almeno una volta nella vita, è capitato un po’ a tutti. Il rapporto che nasce tra un animale domestico e il suo padrone, non ha eguali (nemmeno tra gli esseri umani).

Non conta la razza canina, o il tipo di felino, ma ciò che ha più importanza è il rispetto reciproco che ognuno di noi esercita nei confronti dell’altro. L’amico peloso, con cui condividiamo anni e anni della nostra vita, ha una reverenza nei nostri confronti pressoché totale.

Non a caso, alcuni fatti di cronaca lo dimostrano. “Signora scampata da un incendio grazie al suo cane” oppure “labrador avvisa i vicini e salva da un infarto anziano solo in casa”. Ogni analisi dei fatti di cronaca delucida, inequivocabilmente, come l’attaccamento di questi esseri viventi nei nostri confronti sia spasmodico e incondizionato. Ma Perché tutto questo? Gli animali, di per sé, sono abituati a vivere in branco e quando sono con noi non fanno eccezione.

La psiche canina o felina ha molti punti in comune con la nostra. Non è semplice confrontare le diverse caratteristiche del nostro inconscio, ma è opportuno considerare come l’accostamento uomo – animale abbia origini molto antiche. Già nella preistoria, i primi cacciatori vivevano in simbiosi con le altre creature, utilizzandole sia per l’arte venatoria che per compagnia. Questo rapporto ha indissolubilmente cambiato per sempre il corso degli eventi.

La mente umana ha bisogno, in quanto animale sociale, della presenza di un altro essere vivente. L’esistenza di un esemplare intelligente, al proprio fianco, favorisce lo sviluppo della personalità, e l’avvicendarsi di situazioni positive e rigenerative. Basti pensare alle recenti terapie mediche, sviluppate giocando su quest’ aspetto, come la pet therapy.

Questo trattamento particolare integra e coadiuva la cura farmacologica, allo scopo di migliorare le condizioni fisico – cognitive del paziente. I risultati ottenuti, secondo ricerche statistiche, sono sbalorditivi. La prevalenza dei soggetti testati, ha ottenuto drastici progressi già dalle prime settimane di trattamento. Non è raro vedere, specialmente nei bambini, un passaggio da una condizione di disagio ad uno stato di benessere, nel giro di pochi giorni.

L’effetto stabilizzante di tale trattamento è da attribuire alle capacità canino e feline di alleviare numerosi malesseri psicofisici, grazie alla loro presenza e compagnia, che genera momenti di svago e di sollievo nel paziente. Amare gli animali, quindi, oltre ad un sollievo è una gioia, che noi tutti possiamo acquisire!

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