Ogni anno, nel Mondo, nascono decine di migliaia di film, che rappresentano la società e i costumi di nazioni o di interi popoli.
I generi che vengono creati sono dei più disparati; d’azione, d’intrattenimento, d’amore e cine documentari. Col passare del tempo, in televisione o nelle sale cinematografiche, il consumo di questi prodotti aumenta in modo esponenziale. Basti pensare alle case di produzione, che generano profitti milionari sia in termini reali che contabili.
Intorno a questo mercato, è intrinseco anche il fenomeno del merchandising.
Magliette, gadget, penne… Ogni oggetto è buono affinché il marchio venga pubblicizzato e venduto!
Internet, inoltre, è un grande mezzo attraverso il quale fruire questa meravigliosa “settima arte” contemporanea. Il problema è che lo si può fare, spesso, in maniera completamente gratuita (e ciò grava non poco sulle casse dei produttori).
Un po’ come la musica che viene ascoltata via web e sempre meno acquistata su supporto fisico (cd). I film, di per se, rappresentano anche un fenomeno di aggregazione. Il più delle volte si va al cinema in compagnia e dopo la loro visione si commenta la trama, dando opinioni e discutendo anche animatamente. Esistono, inoltre, fior fior di premi, come Il festival di Cannes e Quello di Venezia (nonché la notte degli Oscar). Qui, vengono premiati i film più meritevoli e quelli che sono riusciti a trasmettere emozioni e commozione. Il lato negativo, è che tali manifestazioni sono correlate da aspetti superficiali e beceri, dove si esalta la ricchezza e la bellezza dei vestiti o del look degli attori, perdendo ogni riferimento ai veri protagonisti di tutta l’organizzazione, ossia le pellicole.
Ogni film ha una storia a se, e un insieme di menti che cooperano tra di loro al fine della sua realizzazione. C’è un regista, che dirige il lavoro effettuato dai figuranti e dai tecnici, ci sono gli sceneggiatori, che scrivono le battute e il copione che ogni singolo soggetto deve recitare, e poi c’è la figura non meno importante del direttore della fotografia, e del responsabile delle colonne sonore.
La musica, è un altro aspetto fondamentale della pellicola, perché proietta il fruitore del film in dimensioni e universi paralleli all’opera stessa. Basti pensare alla “vita è bella” di Roberto Benigni che, grazie alle musiche di Ennio Morricone, è riuscito a commuovere migliaia se non milioni di appassionati cineamatori. La particolare suspense che riesce a creare uno spartito, dal punto di vista sociologico e psicologico, non ha eguali. Può aggregare, far piangere, ridere e disgregare un gruppo di soggetti. Anche questo, di fatto, fa parte di questa complessiva magia artistica.