C'è anche il racconto dell'ultimo incontro con don Giuseppe Giordano (parroco di S. Pietro a Vico e cappellano del carcere di S. Giorgio, scomparso nel febbraio di due anni fa) e della sua scelta di farsi seppellire con indosso la tuta da operaio nel libro di Roberto Fiorini "Figlio del Concilio - Una vita con i preti operai" che sarà presentato venerdì 22 maggio alle 17:30 al Caffè Letterario, in via Regina Margherita.
La presentazione, organizzata dall'Istituto Storico per la Resistenza di Lucca, sarà introdotta da Armando Sestani e vedrà la presenza di don Luigi Sonnenfeld, prete operaio di Viareggio, attualmente parroco a S. Pietro a Vico, Maria Grazia Galimberti, della Chiesetta del Porto di Viareggio, e don Francesco Maccari, sacerdote lucchese e infermiere professionale.
Il libro di Roberto Fiorini, sacerdote mantovano e a sua volta infermiere, è una sorta di autobiografia che parte dalla sua esperienza di prete operaio e tratteggia un pezzo importante della storia della Chiesa cattolica. Una storia nata in Francia durante la Seconda guerra mondiale e arrivata in Toscana negli anni Cinquanta. Una vicenda che ha coinciso con la vita dei tanti preti (circa 300) che, in conflitto anche aperto con le gerarchie cattoliche, hanno scelto di vivere il Vangelo in mezzo alla gente, accanto agli operai, in quelle “periferie umane” che adesso Papa Francesco indica come il luogo dell'evangelizzazione.
Roberto Fiorini, oggi pensionato, ha esercitato il suo ministero con trenta anni di lavoro da infermiere. Si è occupato anche di associazionismo cattolico, ecumenismo e teologia. Dal 1987 è responsabile della rivista trimestrale “Pretioperai”.