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Truffe per decine di migliaia di euro: lucchese in manette

Acquistava merce senza pagare, e rivendeva il "bottino" intascandosi ogni centesimo

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Acquistava merce e macchinari di vario genere e per diverse decine di migliaia di euro senza pagare i fornitori.

Poi rivendeva il “bottino”, ottenuto incassandone il profitto a costi zero.
Tutto questo guardandosi bene dal presentare le dichiarazioni dei redditi.

Così il lucchese M. Fabrizio, pluripregiudicato, per anni ha truffato decine di imprenditori che ancora oggi aspettano di ricevere un risarcimento.

Con un passato da taglialegna, restauratore di mobili vecchi e commerciante, recentemente l’uomo si era reso irreperibile. Ma nonostante ciò, le Fiamme Gialle della Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Lucca lo hanno individuato in un camping a Viareggio e catturato, in esecuzione dell’ordinanza applicativa della misura della custodia cautelare in carcere per il reato di bancarotta, ancor più grave di quello di truffa.

L'uomo è accusato, infatti, in qualità di titolare della sua impresa individuale dichiarata fallita nel dicembre del 2012, di aver distratto i beni della ditta tra cui macchinari, attrezzatura e merce varia, ovvero di averne occultato il corrispettivo della loro vendita.
Inoltre, al fine di procurarsi un ingiusto profitto e di recare pregiudizio ai creditori, è ritenuto responsabile di sottrazione e distruzione di scritture contabili in modo da ostacolare la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari.

Al momento della cattura i finanzieri hanno trovato indizi ed elementi di prova che lasciano presupporre che lo stesso verosimilmente continuasse a perpetrare le “solite” truffe anche se era intervenuto il fallimento della sua impresa individuale.
Ultimamente l’uomo si sarebbe dedicato all’edilizia, rigorosamente in nero.

Nei confronti del lucchese, la Procura ha disposto anche la pubblicazione delle generalità e della foto proprio a fini preventivi, per evitare che in futuro il soggetto possa reiterare con altri ignari le stesse condotte illecite e per consentire ad altre attuali vittime, qualora riconoscano le sembianze del truffatore, di poterlo denunciare.

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