Prosegue a suon di comunicati stampa la diatriba che vede coivolti Colombini, direttore di Puccini e la sua Lucca, ed il sindaco Tambellini.
Dopo le 7 provocatorie domande poste al primo cittadino (QUI l'articolo), alle quali il sindaco ha deciso di non rispondere (QUI l'articolo), Colobini torna a farsi sentire: "Non mi faccio dare dell'impreparato da Tambellini. Non rispondere ai miei quesiti perché gli fa comodo".
“Se in questa vicenda c’è una figura che riveste la parte dell’improvvisato, quello è il sindaco - scrive - Il discorso sui 20mila euro è legato ad una circostanza che lui non può ignorare: Luca Galli, suo capo di Gabinetto, ci ha confermato oralmente quei fondi per ben tre volte, prima nell’ottobre 2013, poi nel febbraio e maggio del 2014. Ragion per cui, quella provenuta ieri da Palazzo Orsetti è una visione delle cose destituita di fondamento, oltre che un modo di comunicare assai scorretto”.
Colombini (in foto) trova quantomeno sarcastica la risposta del Sindaco, il quale afferma di dover rispondere soltanto agli interessi della collettività: “Come se io non fossi un cittadino lucchese facente parte della comunità medesima – osserva – anche se certo non di quella che lo ha votato. Almeno si può dire che rappresento gli spettatori che, ogni anno, assistono ai nostri concerti?
Ad ogni buon conto, è evidente che il sindaco non risponde perché non sa che dire.
Io, dal canto mio, posso solo tentare di essere più specifico: è vero che 3 milioni di euro della Fondazione Puccini sono stati investiti dalla signora Ravenni, senza nemmeno una delibera di consiglio, nell’acquisto di azioni di una nota banca locale? Azioni che, per inciso, hanno già perso valore e che non potevano essere comprate?
Dal momento che Tambellini si trincera dietro il no comment, forse vorranno rispondere gli altri soci di una Fondazione che, sarò ridondante, è pubblica”.
Secondo il direttore artistico del Festival, "quello del sindaco non è un comportamento democratico".
“Ho parlato di diritti, ieri, in accezione generale. Perché se tu concedi delle somme di denaro o delle esenzioni ad hoc a qualcuno sì e ad altri no, crei delle disparità. Disparità difficili da giustificare, se consideriamo che il nostro festival porta turismo, cultura e lavoro, nella città di Lucca, oltre a far entrare gratis i lucchesi e a raccogliere fondi per la ricerca scientifica e le opere di beneficenza. Criteri, questi, che Palazzo Orsetti avrà senza dubbio considerato nel maturare la sua scelta: magari qualche funzionario si è appostato in piazza San Giovanni, un giorno qualsiasi della settimana, e vedendo il fiume di pubblico, la chiesa esaurita ed il nome di Puccini e della sua città sempre più diffuso nel mondo, avrà detto ‘no grazie’".
Intanto il sindaco, nella qualità di presidente della Fondazione Giacomo Puccini, farà partire all’inizio della prossima settimana la convocazione del consiglio di amministrazione, con all’ordine del giorno l’analisi della situazione che si è venuta a creare a seguito delle improvvise ed irrevocabili dimissioni della direttrice Gabriella Biagi Ravenni, comunicate al sindaco stesso lo scorso mercoledì.
Considerando che la Fondazione, con il mese pucciniano ormai alle porte - gli eventi dedicati ai novant’anni dalla morte del Maestro Giacomo Puccini si svolgeranno a Lucca alla fine del mese di novembre - dovrà gestire al meglio una serie di appuntamenti di grande rilievo nelle prossime settimane, la proposta che il sindaco Alessandro Tambellini porterà al tavolo del cda prevede l’affidamento temporaneo della direzione della Fondazione ad un rappresentante dei soggetti che fanno parte dello stesso consiglio. Questo infatti se da una parte consentirà di gestire al meglio l’immediato futuro, al contempo permetterà di sviluppare una riflessione approfondita e a tutto tondo sul profilo della nuova direzione della Fondazione.
“La Fondazione Giacomo Puccini ha di fronte a sé prospettive importantissime – dichiara a questo riguardo il sindaco Tambellini – . Si tratta infatti di proseguire e rilanciare ulteriormente il binomio di Puccini e di Lucca, senza tuttavia perdere di vista il fatto che il Maestro non è una merce e che ogni intervento di promozione deve caratterizzarsi sempre al contempo come un’operazione di alto valore culturale”.
“Per questo motivo – aggiunge il sindaco – ritengo non si possa liquidare in quattro e quattr’otto il tema della successione alla professoressa Ravenni, e come presidente della Fondazione intendo prendere tutto il tempo necessario per potere operare una scelta il più possibile ponderata e condivisa, nel bene della città”.