Partecipa a LuccaCittà.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Tremila anni di storia della Piana in mostra al San Luca

Condividi su:

Tremila anni di storia della Piana di Lucca sono stati portati alla luce grazie al nuovo ospedale di Lucca.

Gli scavi preliminari per la realizzazione del “San Luca” hanno infatti permesso di ritrovare materiali di indubbio valore storico e archeologico, che consentono di proporre un organico itinerario dall’ottavo secolo a.C. fino all’esaurimento del mondo antico, per poi seguire le vicende dell’area in età medioevale, moderna e contemporanea.

Queste importanti testimonianze del nostro passato permettono di dipanare nei locali  del nuovo ospedale, attivo dal 18 maggio scorso, un suggestivo percorso espositivo che costituisce una forte memoria delle vicende del territorio, del rapporto fra ambiente e insediamento, della vita quotidiana e della cultura di chi vi risiedeva.

Il percorso museale è stato inaugurato sabato 22 novembre nella hall del “San Luca”, con le partecipazione di molte autorità tra cui il Capo di Gabinetto della Prefettura di Lucca  Sabatina Antonelli e il Vice Sindaco di Lucca Ilaria Vietina.
Gli scavi archeologici che hanno accompagnato la costruzione dell’ospedale - evidenzia il Direttore Generale dell’Azienda USL 2 Lucca Joseph Polimeni - erano già stati raccontati nell’apprezzata mostra Emersioni, allestita nel mese di novembre del 2011 nella Casermetta del Museo Nazionale di Villa Guinigi a Lucca.
Il progetto di musealizzazione viene adesso completato e presentato alla cittadinanza.
Questo percorso rappresenta un esempio virtuoso di come l’impegno condiviso di più soggetti, pubblici e privati, si possa trasformare in una duratura acquisizione per la cultura.
Ringrazio quindi i promotori di questa iniziativa: oltre alla nostra Azienda, la Soprintendenza ai Beni Archeologici della Toscana, la SA.T. spa che ha realizzato il nuovo ospedale e la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
Un grazie particolare al dottor Giulio Ciampoltrini della Soprintendenza Archeologica della Toscana, sotto la cui direzione si sono svolti gli scavi archeologici, e al Presidente della Fondazione dottor Arturo Lattanzi per la consueta disponibilità e sensibilità”.

Giulio Ciampoltrini della Soprintendenza Archeologica della Toscana, oltre a curare l’esposizione nell’atrio del “San Luca”, ha  realizzato insieme ai suoi collaboratori una pubblicazione che descrive i rapidi mutamenti che caratterizzano l’area di Arancio-San Filippo attraverso 10 storie di grande fascino e suggestione:
Le ricerche – spiega Ciampoltrini - sono partite da lontano, con gli accordi di programma fra Regione Toscana e Ministero per i Beni Culturali per la costruzione dei quattro nuovi poli ospedalieri della Toscana settentrionale, nel 2005, e con l’applicazione sperimentale di una forma di ‘archeologia di tutela’.
La storia che hanno raccontato anni di scavo, dal 2009 al 2012, nel cantiere dell’ospedale San Luca  e poi – fino ad oggi – nei depositi e nei laboratori, è ben sintetizzata dal termine anamorfosi, che in zoologia indica una trasformazione repentina e nella pittura l’effetto ottico che rende compiutamente leggibili le immagini solo da una particolare angolazione. Sono infatti emerse vicende di mutamenti di paesaggi e di insediamenti, dapprima in un ambiente dominato dai fiumi, poi dalle strade che ne determinano il complesso rapporto con un polo urbano così vicino.
A dimostrazione che la realtà è più screziata di quanto possa immaginare la fantasia dell’archeologo, gli scavi e alcune fotografie satellitari hanno rivelato un complesso intreccio di stratificazioni e di strutture sepolto sotto il paesaggio di Arancio-San Filippo e l’esame minuzioso dei reperti, da parte degli studiosi della Cooperativa Archeologia, ha permesso di disegnare una mappa straordinariamente più affascinante ed inquietante di quella che le valutazioni formulate sulla scorta dei dati inizialmente acquisiti potevano far immaginare. Sono così stati evidenziati un sepolcreto dell’VIII secolo a.C., un insediamento arcaico del 600-550 a.C., un abitato del III secolo a.C., una mansio d’età romana, un lacus vinarius ancora d’età romana, altre forme di insediamento della tarda antichità, un edificio medievale nel paesaggio della ‘Casa degli Aranci’, ceramiche contadine risalenti a fine ottocento-inizio novecento e una discarica del malato degli anni 1920-30”.

“La  Lucchesia – aggiunge il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca Arturo Lattanzi è da sempre terra ricca di storia e di tradizioni, che tutti noi abbiamo il dovere di tramandare alle generazioni future. Ne sono un’ulteriore conferma gli scavi archeologici portati avanti proprio nell’area in cui sorge oggi l’ospedale San Luca, che ci hanno restituito materiali di grande valore storico.
La condivisione con i cittadini  è la prima forma di tutela del nostro enorme patrimonio. Mi fa quindi particolarmente piacere che l’atrio della struttura ospedaliera ospiti questa esposizione permanente, che mette in evidenza il grande lavoro effettuato in questi anni e che permette, tra l’altro, di mantenere i reperti nei luoghi in cui sono stati ritrovati.
Questo percorso museale e la pubblicazione curata dal dottor Ciampoltrini costituiscono una grande occasione di promozione e diffusione delle conoscenze e di valorizzazione del patrimonio storico e archeologico, a cui la nostra Fondazione è lieta di contribuire. Complimenti, quindi, a tutti coloro che hanno reso possibile l’iniziativa, a cominciare ovviamente dai professionisti che hanno eseguito gli scavi”.

Era presente all’inaugurazione anche l’ex Direttore Generale dell’Azienda sanitaria lucchese Oreste Tavanti, il quale aveva dato il via a questo percorso, che aveva avuto come prima tappa la mostra Emersioni del 2011.
Dopo il taglio del nastro dell’esposizione permanente, effettuato da due bambini, figli di dipendenti dell’Azienda, sempre nell’atrio della struttura Padre Aureliano ha impartito la benedizione. E’ seguita una visita guidata del percorso museale, a cura ovviamente del dottor Ciampoltrini.

Condividi su:

Seguici su Facebook