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La famiglia ed i minori nell'occhio del ciclone della crisi e al centro dell’ascolto nella rete di aiuto ecclesiale

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E' stato presentato oggi, dalla Caritas diocesana di Lucca il rapporto annuale sulle povertà e le risorse, intitolato quest'anno “Grani e Granai - Ripartire dalle Comunità.
La ricerca descrive, ormai da oltre 10 anni, le variabili più significative dello scenario sociale lucchese, duramente colpito dalla crisi degli ultimi anni, grazie alla rilevazione dei dati, le storie, le richieste e le forme di aiuto assicurate a  coloro che si sono presentati alla rete, degli oltre 20 centri di ascolto, presenti sul territorio diocesano.
Un numero in continuo aumento. Quest'anno, i dati del 2013 raccontano di oltre 1.650 persone e famiglie che hanno chiesto aiuto, spesso con bisogni connessi alle prime necessità, contro le 1.469 dell'anno precedente.
Ma il dato che davvero emerge nei dati locali, oltre agli aspetti trattati quotidianamente dalla stampa nazionale e generalmente connessi alla crisi (perdita occupazionale, indebitamento progressivo), è il dramma delle famiglie abitanti nel territorio di Lucca e provincia.
Sono le famiglie le più toccate dall’instabilità economica, indistintamente dalla provenienza ed in maniera molto più diffusa ed “orizzontale” rispetto al passato.
Delle 1.656 persone accolte in cerca d'aiuto nei CdA, il 58% appartenevano ad un nucleo familiare in seria difficoltà, spesso anche in riferimento ai bisogni primari.
Il 75% di queste famiglie ha almeno un figlio minore che si trova oggi a sperimentare una situazione di grave deprivazione materiale.
Proprio la fascia di popolazione minorile, quella dei cittadini di domani, appare così maggiormente vittimizzata dalla crisi, si vede ridotte le possibilità di accesso ai beni primari, inclusi quelli del primo sostentamento alimentare, ma anche la partecipazione piena alla vita della comunità.
Il rischio di sperimentare la povertà aumenta esponenzialmente quando la famiglia va incontro ad esperienze di rottura, aumentando la vulnerabilità di uno dei membri. Il 16.6% degli utenti risulta infatti divorziato o separato (il25% degli italiani). Con maggiore difficoltà per le madri sole con figli, ma con un aumento degli uomini separati.
Le richieste di aiuto presso i CdA rimangono principalmente motivate da problemi di lavoro e di sostenimento dei costi connessi all’abitazione, ma non solo, ci si rivolge ai CdA in cerca d’ascolto e sostegno morale di fronte al proprio vissuto di povertà e/o disagio sociale.

Nella Conferenza Stampa di presentazione del Dossier presso l’Arcivescovato, il Vescovo di Lucca, Mons. Castellani, ha manifestato che di fronte alla gravissima situazione mostrata dai dati emersi, “la nostra sfida è educare le nuove generazioni sui principi di giustizia con l’esempio, con dei gesti quotidiani di solidarietà di fronte alla miseria che dilaga indistintamente in tutte le città italiane. Contestualmente è importante agire anche a livello strutturale attraverso l’opera delle Istituzioni”. Ha inoltre, ricordato che la privazione non è mai un processo individuale, esso si sviluppa all’interno della comunità ed è lì che si devono trovare risposte e soluzioni. 

Donatella Turri, direttrice della Caritas, ha ribadito l’urgente necessità di AGIRE per raggiungere le persone in difficoltà prima che l’impoverimento arrivi ai centri di ricezione del disagio e  la situazione si mostri di difficile risoluzione. ASSIEME! è la parola “chiave” dell’appello della direttrice Caritas. Tutti gli attori insieme, sono chiamati a contrastare l’impoverimento diffuso e a spezzare il legame tra impoverimento ed inequità. Tutti, dai singoli cittadini alle istituzioni, che oggi sono  sensibilmente motivate a dare risposta ai problemi di disagio sociale ed economico, siamo chiamati a costruire la giustizia sociale.

Dal panorama delineato presso i CdA dislocati nella Diocesi di Lucca anche nel 2013 emerge una forte situazione di sofferenza riconducibile alla condizione di deprivazione economica. Essa continua a manifestarsi mediante la voce delle persone che si rivolgono agli sportelli dislocati sul territorio in cerca di sostegno materiale e conforto. Anche in questo ultimo anno si assiste ad  un rafforzamento delle principali tendenze riscontrate nei percorsi di povertà registrati negli anni  passati. 
Nel 2013 i soggetti ascoltati sono stati 1656 vale a dire 187 in più rispetto al 2012. Nel 2008 il flusso era pari a 635 persone.
Una delle maggiori trasformazioni nelle caratteristiche delle persone accolte ai CdA negli ultimi anni, in particolar modo a partire dal 2009, è rappresentata dalla distribuzione per genere dei richiedenti. La prevalenza femminile si è andata progressivamente riducendo. Ad oggi la componente maschile ha raggiunto il 42,93%. All'interno di quest'ultima l'aumento più consistente si è registrato tra i cittadini italiani.

 

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