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Perquisiti i sei studenti indagati per minacce al prof

II consiglio di classe ha proposto la bocciatura e la sospensione per 15 giorni per uno di loro

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La polizia ha effettuato delle perquisizioni nei confronti dei sei studenti dell'istituto tecnico "Carrara" di Lucca, indagati per gli insulti e le minacce nei confronti del proprio docente d'italiano e storia. Sequestrati gli indumenti indossati dai ragazzi nei video, i loro cellulari e il casco da moto utilizzato per colpire l'insegnante.

Nei prossimi giorni seguiranno gli interrogatori dei sei ragazzi. Alla fine, è stato deciso di contestare loro, oltre al reato di concorso in violenza privata e minacce, in quanto ritenuti responsabili di un'azione volta ad umiliare e dileggiare il professore, anche il tentato di furto del tablet con il registro elettronico, che uno studente ha provato a strappare dalle mani del professore. Il professore, intanto, è stato ascoltato dalla polizia giudiziaria, come persona informata sui fatti.

Intanto ieri il consiglio di classe, dopo una riunione-fiume durata cinque ore e mezzo, ha proposto la bocciatura per cinque alunni e la sospensione per meno di 15 giorni per uno di loro. Sanzioni severissime, dunque, attendono gli studenti della classe prima dell'istituto "Carrara". La decisione è arrivata dopo aver ascoltato i ragazzi coinvolti che hanno deciso di presentarsi (non tutti) e le loro famiglie (tutte tranne una). Poi si è deciso quali sanzioni da proporre oggi al consiglio di istituto, che quasi certamente deciderà di ratificare le cinque più gravi (su quella più lieve per legge non ha voce in capitolo). Per due giovani, uno dei quali nel video dice tra l'altro "in ginocchio" al professore, la sospensione arriverà fino alla fine dell'anno, per tre fino al 19 maggio. Una differenza che non cambia l'esito finale, cioè la bocciatura ma che secondo il preside Cesare Lazzari è comunque "un segnale per far capire che ci sono responsabilità diverse".

Inoltre la scuola valuterà la posizione del professore vittima dei bulli, già ripreso perché a suo tempo non ha denunciato l'episodio, e di altri colleghi entro 30 giorni. Si vuole capire se il loro metodo educativo è corretto, soprattutto dal punto di vista della severità.

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