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Abusata e ricattata per un biglietto aereo da un 60enne di Montecarlo

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Ieri sera (26 febbraio) intorno alle 23:30, una pattuglia dei Carabinieri ha fatto irruzione nella abitazione di un uomo sessantenne, che aveva adescato una giovane donna ucraina di 26 anni portandola nella sua casa e sottoponendola a pressioni psicologiche e sessuali.

I due si erano conosciuti su internet, tramite un social network. L’uomo, residente a Montecarlo, ha alle spalle due matrimoni finiti e una drammatica situazione familiare, caratterizzata da violenze e abusi.

La giovane è residente in Ucraina e, durante una vacanza ad Atene, è stata convinta dall’uomo, tramite messaggi, a prendere l’aereo per Roma e ad andare con lui nella sua città per qualche giorno.

La ragazza, convinta e ingannata, ha preso l’aereo spendendo così, i soldi utili per tornare a casa.

Giunta in aeroporto il 21 febbraio, l’uomo l'ha portata nella sua abitazione e una volta entrata, la donna si è resa conto che tutte le stanze della casa erano state chiuse a chiave, tranne la camera da letto.
Così, si è ritrovata costretta a dormire insieme all’uomo per tre notti, ma senza ricatti, né provocazioni. 
L’uomo, da un lato la metteva a suo agio, portandola a visitare vari posti, come le Cinque Terre. Dall’altro la isolava dal mondo esterno, interrompendo la connessione a internet.

La notte del 23 febbraio è scattato il primo ricatto sessuale da parte del signore: se non si fosse concessa, non le avrebbe pagato il biglietto per tornare in Ucraina.
Ricatto efficace, dal momento in cui la donna era rimasta senza i soldi necessari.
Questa, non trovando un escamotage migliore per poter far ritorno a casa, ha deciso di acconsentire, convinta che sarebbe stata l’unica volta.
Di fatto, però, si è innescato un circolo all’apparenza senza fine, perché l’uomo non ha tenuto fede al ricatto, costringendola anche le due notti successive a concedersi.

L’ospitalità dei primi giorni, era diventata così, una prigionia velata, in cui la donna, benché non fosse riunchiusa in casa, non poteva fare uso di internet e non veniva mai lasciata sola.

I ricatti sono durati fino al 25 febbraio, giorno in cui la donna si è ammalata.

Finalmente, il 26 febbraio, mentre l’uomo si trovava in un’altra stanza, la giovane è riuscita a recuperare il cellulare (che probabilmente le era stato sequestrato) e a mandare sms a tutti i suoi conoscenti, specificando il luogo in cui si trovava, richiedendo aiuto.

Una sua amica, che al momento si trovava in Ucraina con il suo marito italiano, appena ricevuto il messaggio, ha contattato i Carabinieri di Lucca.

Poco prima della mezzanotte del giorno stesso, dopo una lunga ricerca, i militari hanno viene trovato l’abitazione.

L’uomo è stato arrestato e denunciato per violenza sessuale. Mentre la donna, dopo essere stata al pronto soccorso ed essersi sottoposta a varie analisi, ha potuto finalmente fare ritorno a casa.

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