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Coop San Filippo, scontro in consiglio. Tambellini: " Tempesta in un bicchier d'acqua"

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Scontro nella seduta del consiglio comunale di ieri sulla questione della nuova Coop a San Filippo.
Si dibatte sulla mozione presentata da Piero Angelini, di Governare Lucca, in cui si chiede al Comune di Lucca di ritirare in autotutela la licenza di vendita all'Andreini Legnami.

“Sono seriamente preoccupato per il futuro di quella zona – esordisce Angelini , ed alla luce degli ingenti danni, ancora non risanati, che la realizzazione del nuovo Ospedale ha procurato, mi chiedo come si possa autorizzare una nuova struttura di vendita di così grandi dimensioni a ridosso di quella stessa zona che peraltro, secondo il parere della Regione, non avrebbe dovuto essere urbanizzata. Ritengo che la delibera della conferenza dei servizi si stata una vera e propria forzatura della legge: si è manipolato l'articolo 8 comma 1 del regolamento urbanistico. Roba da Procura!

“Credo che sulla questione – interviene il Sindaco Tambellini - si sia creata una tempesta in un bicchier d'acqua.
In riferimento alla conferenza dei servizi il Comune ha fatto ciò che non poteva non fare, limitandosi a riferire quella che era la situazione pregressa.
Ed è del tutto evidente che la Andreini Legnami fosse autorizzata di fatto alla vendita, fin dagli anni 70; oggi sarebbe molto complesso individuare motivazioni, di interesse generale, utili a supportare l'esercizio dell'autotutela.
Quanto alla conformità urbanistica rimangono ferme le questioni sull'esercizio dell'attività e le sue possibili implicazioni. Qui si discute di un'istanza il cui accoglimento è doveroso. Ma in altri momenti e su altre istanze e interessi l'amministrazione potrà emanare provvedimenti che siano in linea con l'interesse generale.
In sintesi, non esistono presupposti decisivi per l'apertura di un supermercato. Da un lato perché l'imprenditore poteva già aver deciso di adibire la struttura ad alimentare e non alimentare, dall'altro perché è difficile pianificare con gli strumenti urbanistici attuali le superfici di vendita. E comunque non dimentichiamo che non stiamo parlando di una nuova Coop, ma bensì dell'eventuale trasferimento in nuovo sito della già esistente.
In ogni caso per la salvaguardia del tessuto commerciale non possiamo che sottolineare la nostra contrarietà alle grandi strutture di vendita
.

Una polemica dunque autoalimentata da stampa e opposizione politica che ad oggi non sembra però fornire reali fondamenta alle preoccupazioni sollevate da Confcommercio e dai residenti della zona.

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