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Altopascio: il caso delle dimissioni di Bianchi si "ingigantisce"

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Recentemente l'assessore Alessandro Bianchi ha ritenuto opportuno dimettersi dall'incarico di assessore. Questo perché "un assessore deve recarsi in comune tutti i giorni a svolgere il proprio lavoro per rispetto ai cittadini che gli hanno dato fiducia". E prosegue: "Essendomi reso conto che la mia situazione familiare, non mi permetteva più di svolgere a pieno il mio compito ho deciso di dimettermi, ma soprattutto di rinunciare all'indennità di carica".

Lo stesso Sindaco Marchetti, però, ha deciso di affidare immediatamente le medesime deleghe a Bianchi, divenuto, di fatto un consigliere con deleghe a Bilancio, Finanze, rapporti con le aziende partecipate, tributi, patrimonio, politiche formative, promozione del territorio, salute pubblica.

In soldoni: Bianchi ha esattamente gli stessi compiti di prima, ma senza l'indennità che gli spetterebbe come assessore.

Una vicenda che poteva chiudersi lì.
Ma su alcuni organi di stampa la notizia è comparsa come se fosse stato lo stesso Marchetti a sollevarlo dall'incarico.
L'amministrazione si è così trovata a dover spiegare il fatto accaduto alla stampa.
In giunta Bianchi ha dichiarato quanto segue: "A causa dell’aggravamento di mia madre, 86enne, e alla necessità di provvedere alla custodia pressoché esclusiva per tutto il giorno dei miei tre figli di 8,6 e 4 anni, ritenendo di non avere più tempo per svolgere nel modo migliore il ruolo di membro della giunta  ho deciso, consultandomi con il sindaco, di dimettermi temporaneamente da assessore, rinunciando conseguentemente alla relativa indennità di carica".

Il Pd di Altopascio ha però richiesto ulteriori spiegazioni sulla vicenda dichiarando: "Questa sembra una farsa che i cittadini devono sapere se nasconde altro.
Cosa non viene detto? Cosa si vuole evitare?"


Una querele finita? Tutt'altro. L'amministrazione ha infatti rilasciato un'altra nota sul "Caso Bianchi", in risposta alle domande poste dal Pd.

Pur immaginandoci le difficoltàdel Pd di Altopascio a comprendere la situazione di Alessandro Bianchi, non possiamo che stigmatizzare questa bassa speculazione  fatta nei suoi confronti.
Militando in un partito che in Toscana moltiplica e inventa posti per garantire lo stipendio a chi fa politica e essendo da sempre all’opposizione a Altopascio non si capacitano come una persona possa rinunciare all’indennità pur continuando a occuparsi della stessa materia.
Il caso è chiaro: Bianchi, avendo problemi personali ben evidenziati anche nell’ultimo consiglio comunale, continua a fare il consigliere delegato invece dell’assessore. Questo gli comporta una riduzione sostanziale delle incombenze relative alle sedute di giunta, piuttosto che altre riunioni formali, ma non gli impedisce di continuare a occuparsi della materia, al pari di tutti gli altri consiglieri delegati, ovvero tutti quelli di Insieme per Altopascio.
Insomma il solito attacco strumentale e personale, condotto in modo rozzo e sproporzionato, per una situazione che è stata gestita con trasparenza e serietà e che vede intrecciarsi ambiti personali con esigenze amministrative. Un caso di spending review vero, che dovrebbe essere apprezzato da chi lo evoca quotidianamente, evidentemente a puro titolo propagandistico, come ben dimostra l’operato del governo Renzi

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