A seguito dell’operazione portata a termine dalla polizia postale di Lucca nel mese di agosto, che ha portato all’arresto di un pedofilo, diversi genitori hanno accolto l’invito di sorvegliare i figli, ed hanno denunciato preoccupanti episodi.
Molte di tali segnalazioni avevano a fattore comune l’appartenenza dei bimbi a due istituti scolastici di Lucca.
L’operazione di polizia ha avuto dunque origine da una segnalazione da parte dei genitori di un ragazzino tredicenne di Lucca che si sono accorti, controllando il profilo Facebook del bimbo, che veniva molestato da un ragazzo più grande, che si faceva inviare fotografie delle sue parti intime.
In seguito a questa denuncia ne sono pervenute altre, poiché il ragazzo, diciottenne lucchese, attendeva i bambini all’uscita di scuola per adescarli e farsi “nuove amicizie”.
Offrendo gelati e protezione, si conquistava la loro fiducia per farsi dare l’amicizia su Facebook. Poi si faceva inviare fotografie tramite il cellulare, prima raffiguranti i bambini in mutande e via via le parti intime scoperte.
Dai primi accertamenti è emerso che con qualcuno di loro ha avuto anche contatti fisici.
Molti i bambini caduti nella rete, tutti maschi, anche se il ragazzo ha dichiarato di essere “felicemente fidanzato” con una quindicenne.
Gli investigatori della polizia postale di Lucca, assieme ai tecnici informatici del compartimento della polizia postale di Firenze, hanno effettuato perquisizioni a Lucca e Viareggio presso le abitazioni dei due genitori, separati, dove il diciottenne vive.
Durante queste operazioni sono stati rinvenuti e sequestrati uno smarthphone e un PC portatile che è risultato poi ricco di materiale pedopornografico.
Il diciottenne, con a carico precedenti per reati contro il patrimonio, è stato denunciato e dovrà rispondere di detenzione e produzione di materiale pedopornografico e di adescamento di minori.