Frequentava ormai da tempo il solito bar di Massa Macinaia, G.S. del 1980, con precedenti specifici per truffa, dove si era presentato come un calciatore della Roma.
Era riuscito a costruirsi un immagine, conquistando la fiducia della barista, quando un mattino ha chiesto alla stessa di effettuare una ricaricarica su una carta PostPay intestata ad una ragazza di Cesena (anch'essa con precedenti per truffa) per un valore di 319 euro.
Andata a buon fine la transazione, e giunto dunque al momento di pagare, il giovane ha però finto di essersi dimenticato il denaro a casa, ed ha così chiesto indicazioni per la più vicina banca dove potersi recare per effettuare un prelievo, in modo da saldare il suo debito.
Ottenute le richieste informazioni si è così allontanato. Poco dopo ha però telefonato alla barista, col proprio cellulare, per comunicarle che non era riuscito a trovare l'istituto di credito e che sarebbe dunque passato il giorno seguente per portarle i soldi dovuti.
Questo l'ultimo contatto, poi l'uomo non si è più fatto trovare.
A rintracciarlo, dopo la segnalazione della titolare del bar, sono stati i Carabinieri di Pieve di Compito che hanno subito provveduto a denunciarlo per truffa ed insolvenza fraudolenta.